Palazzo Municipale di Montecatini

La volontà dell'amministrazione Comunale di ottenere l'uso delle scuderie Arciducali per dotare la città di un Municipio ove vi fossero tutti gli uffici amministrativi, postali, telegrafici, telefonici ed anche quelli della delegazione di Pubblica Sicurezza risale al Dicembre del 1909.

 

Le scuderie sorgevano lungo il Viale Verdi e l'area della futura Piazza D'Azeglio, e nel Dicembre del 1911 il Consiglio Comunale decide di affidare all'architetto locale Raffaello Brizzi la progettazione certi che i professionisti di Montecatini potessero in breve allestire un progetto moderno, grandioso, artistico e geniale.

 

Il 27 Agosto 1913 Brizzi assieme all'Ingegnere L. Righetti, coadiuvati per gli elaborati grafici, tecnici e decorativi da Galileo Chini e L. Arcangioli, presentano il progetto esecutivo. Iniziata sul finire del 1913, la costruzione fu terminata solo dopo la guerra e solamente nel 1920 verranno concentrati in essa tutti i servizi comunali disseminati precedentemente in varie zone della città. La struttura dell'edificio è massiccia ed elegante, di stile classicheggiante, con quattro colonne che sostengono il terrazzo, sotto tre ampi portali con cancello in ferri battuto.

 

Per aumentare il decoro del palazzo, vennero introdotti all'interno vari motivi artistici. Sulle lunette della volta che sostiene il grande lucernario Galileo Chini raffigurò nel 1919 le allegorie dell'operosità umana, il costruire, il sapere, il lavorare nella pace. Il ciclo decorativo comprende possenti personaggi dell'operaio, del contadino e dell'intellettuale.

 

Sul soffitto della Sala Consigliare si nota l'affresco dipinto da Luigi Arcangeli. Vi è raffigurata l'apoteosi dell'Italia armata di gladio ed avvolta nel tricolore, che si protende su un cocchio con due cavalli bianchi verso la vittoria. Una grande scalinata accoglie chi entra nel Palazzo; un pesante corrimano di legno ed una istoriata ringhiera in ferro battuto racchiudono lo scalone. Eleganti lampioni anche essi in ferro battuto, completano il gusto raffinato del complesso. Anche le grandi vetrate sono opera di Galileo Chini.

 

Nel ballatoio del primo piano eleganti nicchie racchiudono i busti di illustri personaggi che fanno parte della storia più recente di Montecatini. La grandiosità dell'Edificio è ancora oggi un segno evidente della lungimiranza dei progettisti ma sopratutto degli Amministratori dell'epoca che puntarono, ed a ragione, su uno sviluppo futuro inarrestabile della città.

Itinerario Liberty - Planning and Realization - Stefano Pelosi - www.stefanopelosi.it